Formazione & Consulting

LA TEORIA DELLO STATO DI FLOW

FRANCESCA CURI
BUSINESS LIFE COACH

Cos’è il Flow?

Avete mai provato quella sensazione di leggerezza, di piena presenza mentre fate qualcosa che vi piace e vi appartiene, non accorgendovi del tempo che passa? Quando tutto sembra semplice e ci sentiamo di essere davvero noii stessi?

Questo stato si chiama “stato di Flow”, ed è stato teorizzato nel 1975 da Mihaly Csikszentmihalyi, uno dei fondatori della psicologia positiva. Si attua ed è accompagnato da 7 condizioni:

  1. senso di estasi
  2. chiarezza sui propri obiettivi
  3. concentrazione su ciò che si sta facendo
  4. serenità interiore
  5. distorsione del senso del tempo
  6. motivazione intrinseca
  7. bilanciamento fra sfida e capacità (p.es. se una attività è troppo facile genererà apatia e noia).

Durante questi momenti qualsiasi problema, preoccupazione e stress scompare quasi per magia, è come se fossimo in un mondo parallelo, dove possiamo sentire semplicemente energia creativa in evoluzione.

Il Flow viene situato quindi fra uno stato di eccitazione, che richiede una motivazione intrinseca, e quello del controllo, legato all’esercizio intenzionale e l’apprendimento.

La teoria e tutti gli approfondimenti legati a questa tematica hanno individuato alcuni punti molto interessanti:

  • il Flow non si attiva quando ci rilassiamo o divertiamo, ma durante un’attività, un impegno,associato ad un forte coinvolgimento ed interesse
  • ciascuno di noi può sentire lo stato di Flow in determinate attività della vita quotidiana
  • si attua mentre siamo impegnati in attivitàricche di stimolo e sfidanti (esercizio intenzionale).

Far crescere il proprio talento con il Coaching

Ma come facciamo a raggiungere questo stato di Flow nelle nostre attività ed esperienze?

Il Coaching aiuta nel raggiungimento di una buona consapevolezza delle proprie potenzialità, senza concentrarsi sul problema, ma privilegiando invece la persona. Il tema del Flow come esperienza ottimale entra quindi fortemente nel Coaching, infatti l’allenamento delle potenzialità personali e delle cosiddette “competenze calde” – legate alle attitudini caratterizzanti dell’individuo – creano il contesto ottimale per poter sviluppare e fare crescere il proprio talento.

Secondo Seligman per poter fare esperienze positive ottimali è necessario innanzitutto avere la piena consapevolezza dei propri punti di forza e attitudini, cioè tutte quelle potenzialità che sono solo nostre e che sentiamo di avere.

Nello stato di Flow ci sentiamo pienamente noi stessi e questo ci rende più potenti e pronti a migliorare e crescere, consapevolmente.