A CURA DI FRANCESCA CURI
COUNSELLOR PROFESSIONISTA CNCP
Life Coach AICP
QUESTO TESTO FA PARTE DEL MATERIALE DIDATTICO DEL CORSO “MASTER COACH, ALLENATORI DEL BEN- ESSERE”
Per molte persone ormai, e non solo per la crisi economica, il lavoro si sta trasformando sempre di più da occupazione di lungo periodo a una serie di ‘incarichi temporanei’. Sempre più le persone nel corso della vita avranno molte e diverse “carriere” e di conseguenza il rapporto lavorativo sarà sempre meno legato ad una sola organizzazione. Questo fatto comporta una conseguenza importante: i rapidi cambiamenti faranno sì che gli individui si troveranno a subire più volte momenti di non occupazione fra un lavoro e un altro, con tutto il carico di frustrazioni e stress tossico che questo comporta.
In futuro sarà richiesta la capacità di saper integrare esperienze diverse, di costruire la propria storia professionale, di dare significato anche a momenti apparentemente vuoti come la disoccupazione.
Per la persona il continuo cambiamento di ruoli e di prospettive non è di per sé né un bene né un male, sicuramente però richiede molta energia e fiducia in se stessi.
Bisognerà essere capaci di lasciar andare quello che abbiamo fatto e nel contempo conservare e portare con noi ciò che siamo diventati. Dovremo saper scegliere fra più opzioni, decidere continuamente, tenendo però l’equilibrio psicofisico ben saldo senza farci trascinare dall’ansia.
Un percorso di coach può utilizzare uno strumento utile a rimettere insieme la propria vita, trovando il filo rosso del proprio patrimonio individuale: il genogramma, una sorta di “mappa” guidata che permette di scoprire come frustrazioni, talenti, sogni nel cassetto, aspirazioni professionali dei nostri antenati siano un’eredità che ognuno di noi si porta dentro e che agisce inconsapevolmente anche nelle scelte professionali.
Cercare questa eredità è un viaggio emozionante fra sogni e aspirazioni passate, una concreta possibilità per comprendere e riconoscere vincoli e risorse ereditate dalla nostra famiglia di origine. Costruendo il proprio genogramma a volte si può scoprire con stupore che la passione di un parente è stata la nostra molla nella ricerca del lavoro adatto a noi, che un proverbio ripetuto dalla nonna ci ha fortemente limitato nello scoprire la nostra vocazione, che (incredibilmente!) le qualità professionali che il nostro papà si attribuiva sono state fonte di grande sicurezza e così via, di scoperta in scoperta.
Qual è il vantaggio per una persona che sta vivendo un momento di bassa motivazione e scarsi riconoscimenti lavorativi, riconoscersi in alcune caratteristiche paterne? A cosa può servire ad una persona insoddisfatta del proprio lavoro sapere che alcuni limiti che si è auto attribuita gli arrivano da una ingiunzione, originata da un ‘detto familiare’? Oppure sapere che l’ammirazione per la prozia un po’ eccentrica sia stata una fonte di motivazione interna può essere utile a chi sta cercando una nuova occupazione? Il Coach può aiutarci a comprendere successivamente cosa fare di queste scoperte.
Spetta ad ognuno scegliere, responsabilmente, come utilizzare queste “convinzioni limitanti” e trasformarle in “condizioni potenzianti”.